“La filosofia, così come io l’ho intesa e vissuta fino ad oggi, è vita volontaria tra i ghiacciai e le alture – ricerca di tutto ciò che l’esistenza ha di estraneo e problematico, di tutto ciò che, fino ad adesso, era proscritto dalla morale”.
Ecce homo non è una vera e propria autobiografia, bensì un’interpretazione che Nietzsche dà della propria vita e delle sue opere, passando immancabilmente attraverso teorie divenute per lui un classico, quali l’attacco al cristianesimo e l’aspra critica rivolta alla ‘cultura’ tedesca e ai suoi rappresentanti.
“L’ateismo, per me, non è un risultato e tanto meno un avvenimento, in quanto tale mi risulta ignoto: io lo intendo per istinto. Sono troppo curioso, troppo problematico, troppo tracotante perché possa gradire una risposta grossolana, Dio lo è, è un insulto nei confronti di noi pensatori”.
Uno dei testi più dibattuti del filosofo tedesco, una coerente conclusione retrospettiva del suo pensiero.
Friedrich Nietzsche (1844 – 1900) è considerato tra i massimi filosofi e scrittori di ogni tempo. Tra i suoi scritti: La nascita della tragedia (1872), Sull’utilità e il danno della storia per la vita(1874), Al di là del bene e del male (1886), Il crepuscolo degli idoli e (1888), L’Anticristo (1888).