“…se è vero, come è vero, che l’uomo è fra tutte le creature la più divina, fra gli uomini che hanno avuto la fortuna di perdere i capelli, l’individuo completamente calvo è in assoluto l’essere più divino sulla terra.”
“…se è vero, come è vero, che l’uomo è fra tutte le creature la più divina, fra gli uomini che hanno avuto la fortuna di perdere i capelli, l’individuo completamente calvo è in assoluto l’essere più divino sulla terra.”
Questo sosteneva, quindici secoli fa, Sinesio nella sua operetta, in risposta all’ Elogio della chioma di Dione Crisostomo. Nel tentativo di sottrarre l’opinione comune dal rigido canone di bellezza imposto dal dogmatismo estetico, Sinesio non propone magici rimedi, ma trasforma la caduta dei capelli in un pregio da esibire ed arriva a paragonare i calvi ad una stirpe divina.
La calvizie è segno di saggezza, di integrità morale, perfino di buona salute; la chioma, ovviamente, di tutto l’opposto.Sinesio (370-413 d.C.). Figura intellettuale dalla personalità originale, scrisse opere che, soprattutto in epoca bizantina, divennero veri e propri best-seller.
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