Un romanzo di fede e di peccato, prostrazione e letizia, timori taciuti e passioni che irrompono incontrollate.
In un paese ricco di tradizioni e unito da una ferrea legge morale, Paulo, giovane sacerdote, s’innamora di Agnese, una donna che vive sola nella grande tenuta di famiglia.
La madre del giovane, accortasi di questi sentimenti e delle fughe notturne del figlio, tenta di riportarlo sulla retta via, ricordandogli i suoi doveri di parroco.
Dilaniato dal senso di colpa e dalla profonda passione, Paulo torna ancora una volta dall’amata per chiudere la relazione. Agnese promette di rivelare pubblicamente la loro relazione, causando in Paulo e nella madre una profonda angoscia…
Maria Grazia Cosima Deledda (Nuoro 27 settembre 1871 – Roma 15 agosto 1936) ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura nel 1926. Tra le sue opere: L’edera (1906) e Canne al vento (1913). |