Questa antologia di scritti, presentati in ordine cronologico, mette in luce il pensiero di Gramsci sul fascismo. L’autore coglie i caratteri e il ruolo storico-sociale di quei fasci di combattimento, di quelle squadracce, che sulla scena italiana ed europea del dopoguerra costituivano agli occhi del movimento operaio un fatto nuovo. E nell’interpretazione del nuovo Gramsci si rifece, fra i primi in Europa, a Marx. È la prima volta che un comunista procede verso una definizione del fascismo su cui più tardi, su scala europea e nell’ambito della Terza Internazionale, fioriranno dibattiti e si confronteranno posizioni diverse.
Antonio Gramsci (1891- 1937), politico, filosofo, nel 1921 fu tra i fondatori del Partito Comunista Italiano, divenendone segretario dal 1924 al 1927. Nel 1926 venne rinchiuso dal regime fascista nel carcere di Turi. Nel 1934, in seguito al grave deterioramento delle sue condizioni di salute, ottenne la libertà condizionata e fu ricoverato in una clinica, dove trascorse gli ultimi anni di vita.
Tra le sue opere si ricordano: L’Ordine Nuovo, Lettere dal Carcere, Gli intellettuali e l’organizzazione della cultura, La costruzione del Partito comunista.