Ispirato a un fatto di cronaca cittadina, il romanzo narra la storia di tre fratelli, Giulio, Niccolò ed Enrico Gambi. Viziati e accidiosi, ereditano dal padre una libreria antiquaria nel centro di Siena. In breve gli affari precipitano e i tre, indebitatasi, firmano delle cambiali, falsificando la firma di un amico, a garanzia dei debiti contratti.
In breve, nella piccola città di provincia, la truffa viene scoperta e la vergogna ricade sull’intera famiglia. Il loro destino sembra allora segnato.
In un mondo chiuso e soffocante, in cui si riflette l’angoscia esistenziale dei personaggi, i protagonisti si dibattono senza alcuna speranza, incapaci di dare un senso alla propria vita.
Scritto di getto alla fine del 1918 e pubblicato nel 1920, Tre croci viene considerato dalla critica come l’opera più matura di Tozzi, che recentemente, rivalutata la sua produzione letteraria, lo ha paragonato a livello europeo a Kafka e Dostoevskij.
Federigo Tozzi (Siena 1883 – Roma 1920), a causa dello scarso favore della critica, lasciò le sue opere per lo più inedite oppure disperse tra giornali e riviste; fu il figlio a riordinare il materiale e a pubblicarlo postumo. Tra i suoi romanzi: Il podere (1921); Gli egoisti (1923); Ricordi di un impiegato (1927)